Volvo F12 Globetrotter, 1979.

Il Volvo F12 Globetrotter e' presentato in anteprima mondiale al salone di Francoforte del 1979. Vera vedette del salone, il nuovo Volvo si mostra al pubblico in tutto il suo splendore con una insolita quanto attraente decorazione: la parte anteriore in bianco latte, mentre lateralmente una serie di stripes progressivamente sfumano verso il blu notte passando attraverso due differenti tonalita' di celeste. Alla stessa immagine ufficiale si ispira Italeri per la realizzazione della suo kit cod. 752, uscito nel 1981, riprendendola per la caratteristica illustrazione "disegnata" sul coperchio dell scatola.

Volvo F12 Globetrotter, 1979.

Si tratta della versione a tetto alto del gia' noto Volvo F12 del 1977. Ufficialmente la casa svedese non ha mai ammesso che l'ispirazione venne data dalla presentazione del prototipo Le Centaure del Berliet TR350, visto l'anno prima al salone di Parigi, la cui caratteristica principale era quella di avere il padiglione sopralevato, oltre a una nutrita serie di optional dedicati al comfort dell'autista. Ma sicuramente Volvo Trucks ha raccolto subito l'opportunita' di confermarsi come costruttrice di veicoli industriali di lusso (fama questa per la verita' gia' ampiamente ottenuta e riconosciuta con il lancio del F12) realizzando questa versione "particolare" del suo F12. Sono gli anni dei viaggi in medio-oriente, gli autisti trasformano le cabine dei mezzi nelle loro seconde case, e gli stessi motivi che hanno portato alla creazione del Berliet Le Centaure, li ritroviamo riportati esattamente in questa nuova versione a tetto rialzato del Volvo. Meccanica, catena cinematica e motori sono le medesime delle versioni normali del F12, per la quale vi rimandiamo alla scheda del Volvo F12. La casa svedese quindi non e' la prima a realizzare un "tetto alto" ma e' la prima ad iniziarne la commercializzazione: ricordiamo che infatti il Berliet Le Centaure, benche' fosse presente al salone di Francoforte del 1979 in livrea bianca con stripes blu e celesti anch'esso, sara' commercializzato ufficialmente soltanto qualche mese dopo, a causa di problematiche sorte nel frattempo all'interno della casa francese, che proprio in quegli anni stava traghettando le reti commerciali dei veicoli pesanti Berliet - Renault - Saviem verso quello che diventera' il gruppo RVI (Renault Vehicules Indutriels). Il marketing di Volvo Trucks prevede, al lancio della versione Globetrotter, una produzione di poche centinaia all'anno: la casa svedese si vedra' costretta, nel giro di pochi anni, a smentire questa previsione, visto il numero incredibilmente alto di esemplari venduti, ed arrivando poco dopo a proporre l'allestimento anche sulla meno potente versione F10. Questo fara' si che nel corso degli anni, la casa svedese venga sempre riconosciuta come la prima casa costruttrice a proporre il tetto alto, rendendo automatica l'equazione VOLVO = GLOBETROTTER, e trasformando il nome Globetrotter in una sotra di marchio esclusivo. Ricordiamo poi che negli anni 80 non tutte le case costruttrici seguiranno "la moda" del tetto alto, basti ricordare tra tutte Iveco e Scania, che rispettivamente con il Turbostar e con lo Streamline si accontentarono di offrire ai loro clienti un semplice "tetto medio", arrivando a proporre i tetti alti molti anni dopo. Ed anche se, ad onor del vero, forse il primo veicolo industriale a tetto alto non e' neppure il Berliet...

Volvo F12 Globetrotter, 1979.

Esternamente la cosa che colpi' maggiormente il nuovo mezzo al suo esordio fu l'ampia scritta "Globetrotter" sopra il parabrezza, retroilluminata da 5 punti luce a bassa tensione, che riprende la moda in voga al tempo delle scritte illuminate, molto utilizzate nei paesi nordici dove le ore di luce sono ridotte. La tentazione di riportare il nome del proprietario o delle aziende, da ora in poi visibile anche di notte, sara' troppo forte per le imprese di trasporto: veramente pochi i padiglioni che riportavano la scritta originale. Quando viene equipaggiato di tutto punto con le 5 luci di ingombro superiori, il Globetrotter si rende immediatamente visibile di notte a diverse centinaia di metri. Sul tetto spicca il vistoso camino con la presa d'aria, identico alla versione a tetto basso, mentre fendinebbia, trombe pneumatiche e stripes adesive completano la dotazione di serie.

Questo fantastico video e' un promozionale di breve durata di Volvo Trucks del tempo: mostra un esemplare probabilmente di pre-serie, come dimostra la scritta non ancora definitiva sul padiglione.

Ma la vera rivoluzione, ancora una volta, e' all'interno: il gia' notevole livello di comfort della cabina F12, che ricordiamo forniva tra le altre peculiarita', gia' l'aria condizionata integrata, e' ulteriormente aumentato.

La cabina mantiene la disposizione caratteristica: e' equipaggiata di serie con i due lettini , con materasso di spessore di 10 cm, che si trovano alle spalle dei sedili, entrambe in velluto ed equipaggiati con poggiatesta. Il tetto rialzato, che porta l'altezza utile interna a 197 cm, permette di aumentare lo spazio tra i due lettini: tra il primo ed il secondo ci sono ora 650 mm. Inoltre, nonostante sia presente ancora un ingombrante tunnel motore (come per il resto in tutti i camion di quegli anni), l'autista puo' comodamente stare in piedi all'interno della cabina, ad esempio per cambiarsi gli abiti. E' possibile inoltre equipaggiare la cabina con una serie di accessori dedicati dalla stessa Volvo che la rendono una vera e propria "maisonette" indipendente, come recita un depliant d'epoca. Un funzionale frigorifero con capienza da 32 lt, ma sopratutto un completo modulo cucina tra i 2 sedili, fornito di fornelli e lavello: quando non utilizzato funge da tavolo. Sopra al parabrezza, una serie di capienti vani con chiusura a scatto permette di stivare gli effetti personali di uno o due autisti per una capienza totale di circa 50 litri. Per la prima volta all'interno e' montato un indicatore di temperatura esterna, inoltre sempre di serie sono fornite le tendine che permettono di oscurare vetri laterali e parabrezza anteriore.

Con il leggero restyling del 1984 la versione Globetrotter riceve tutti gli aggiornamenti della versione base F12, rendendosi in piu' disponibile come equipaggiamento opzionale anche sul F10.

PROTAGONISTA PRINCIPALE NEL FILM

Il Volvo F12 Globetrotter viene spesso citato dagli appasionati di veicoli industirali anche per la sua presenza nel film " Delitto sull'Autostrada " del 1982. Il film e' diretto da Bruno Corbucci, e i principali protagonisti sono Tomas Milian, Bombolo, la cantante Viola Valentino e ovviamente il Volvo F 12 Globetrotter, fornito in una versione molto accattivante: colorazione grigio metallizzato con stripes Blu - Azzurre e fianchetti cromati nella versione esclusiva " Vicking Road Master ".

Il commissario Nico Giraldi ( Tomas Milian ) si infiltra come autista di TIR in una banda che organizza furti sull'autostrada per arrestare i colpevoli dell'omicidio di un camionista. Al suo fianco alla ricerca degli autori dello spietato assassinio ovviamente fa la sua figura il maestoso F12.

Il mezzo viene messo a disposizione direttamente dalla allora importatrice Volvo BM Italia e fornito alla equipe del film tramite la concessionaria di Roma FCA spa ( ancora tutt'ora presente sul territorio, concessionaria ufficiale Volvo Trucks per il Lazio dal 1953 ), concessionaria che oltre ad assicurare una preziosa assistenza logistica durante le riprese ha messo a disposizione il semirimorchio centinato che il Volvo traina nelle riprese ( il film e' ambientato nella regione Lazio, principalmente a Roma e dintorni ).

Di seguito qualche fotogramma con protagonista il Volvo F12 Globetrotter ( fonte: web ), numerose scene potete trovarle su YouTube digitando nella ricerca il titolo del film.

La cabina del F12 ricevera' l'ultimo restyling nel 1987, con la serie F aggiornata a fari rettangolari, poi la Globetrotter la ritroveremo sulla nuova serie FH presentata nel 1993.

Volvo F16 Globetrotter, 1987.